GIOVAN PIETRO VANNI: l'attività.

L’attività e l’opera di Giovan Pietro Vanni è ancora in gran parte sconosciuta. Il suo stile si può dedurre da alcune opere sicure e da alcuni suoi disegni preparatori presentati all’aprovazione dei committenti.
Sicura attribuzione è quella della statua dio S. Pietro per la chiesa parrocchiale di Pallanzeno e relativo portorio, essendovi la convenzione firmata e datata 4 ottobre 1806 di cui abbiamo almeno quattro proposte in disegno. Altre attribuzioni sono state dedotte da somiglianze stilistiche, come la coppia di busti reliquari provenienti dall’Oratorio di S. Rocco di Schieranco ed altra coppia proveniente dalla chiesa di Viganella, conservati nella chiesa di S. Pietro di Schieranco. Per gli stessi motivi analogici gli sono attribuiti il S. Antonio Abate della parrocchiale di Cardezza e relativo portorio e le statue dei santi Pietro e  Paolo nella medesima parrocchiale.
Dai disegni che possediamo si può dedurre che il Vanni si espresse soprattutto nella fornitura di portori, tronetti e cornici per ancone piccole e grandi, seguendo tutta via il barocco ormai giunto alla sua fine. Invece nelle statue di santi e reliquari, attività che si deve considerare precipua della sua arte, il Vanni mostra maggior equilibrio che risente dei criteri estetici neoclassici già in voga sul finire del secolo XVIII. Dalle poche sanguigne sparse fra i disegni del Vanni si può dedurre che non mancava di una certa abilità nel disegno.

 

A Rivera resta sul muro di una casa un affresco che rappresenta la “Sacra Famiglia” datato 1797 e firmato: Joanes Petrus Vannus Pincit. Ugualmente potrebbe essere attribuito al Vanni il piccolo affresco nella lunetta sopra la porta maggiore della chiesa parrocchiale di Viganella, dove è dipinta la nascita della B.V. Maria. Per una migliore conoscenza e valutazione dell’arte di Giovan Pietro Vanni viene ora il ritrovamento del contratto dello scultore, fatto l’8 giugno 1797, con il sig. Carlo della Longa per la fattura di un grande Crocifisso per la chiesa parrocchiale di Ceppomorelli, al prezzo di 130 lire. Questo Crocifisso, che fu posto inizialmente sopra l’altar maggiore della parrocchiale di Ceppomorelli, in seguito, in occasione del generale restauro della medesima, nei primi decenni del secolo scorso, fu tolto e, sommariamente verniciato, posto nella cappella del cimitero … In quest’opera il Vanni mostra il meglio della sua bravura d’artista dando al corpo del Crocefisso una pacata vibrazione muscolare, lontana dalle esagerazioni barocche e, soprattutto nei lineamenti del viso del Cristo , una serena e composta sofferenza, dopo gli spasimi della morte da poco avvenuta. La precisa analisi del corpo, del volto soprattutto, ne fa probabilmente, il miglio lavoro del Vanni, un artista che non va dimenticato fra quelli che hanno operato in Ossola ed un vanto per Viganella.

(TULLIO BERTAMINI, Viganella. Storia, fede, arte. Tipolitografia Saccardo, Ornavasso, 2003, pag. 275 e ss.)

 

IOANES PETRUS VANNUS PINCIT