ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOVAN PIETRO VANNI  
Fraz. BORDO - 28841 VIGANELLA
 
   
   
   

SCOPRIRE CAMMINANDO

     L’interesse di Bruno Pavesi per le incisioni rupestri, soprattutto per quelle preistoriche, è da tutti risaputo ed apprezzato. Nessuno però aveva mai pensato di pubblicare e commentare in un libro le sue numerose ricerche effettuate sul territorio dell’Ossola Superiore. L’idea di realizzarlo è nata nell’estate 2009 in circostanze casuali, quasi fosse il destino a volerlo.
     Stavo salendo alla Colma con Maria Pia, mia suocera, per la tradizionale festa dell’alpe che si tiene la terza domenica di luglio. Lungo il percorso incontrammo Bruno e Ida, sua moglie e fu naturale completare il percorso in compagnia. Conoscevo Bruno di fama per aver letto il suo nome su numerosi testi di archeologia e storia locale, ma soprattutto lo stimavo per la sua indole mite e per la saggezza di montanaro antico che non vuole mettersi in mostra nonostante abbia molto da insegnare nel campo della conoscenza e dell’interpretazione dei segni e dei simboli che gli uomini antichi hanno lasciato sulle pietre delle nostre montagne.
     Gli dissi, augurandogli lunga vita, che nemmeno lui è eterno, e che purtroppo un giorno avremmo perso quel bagaglio di conoscenze che grazie ad una vita dedicata allo studio ed alla ricerca di reperti preistorici solo lui aveva acquisito. Lo convinsi così a descrivere in un libro quanto scoperto in campo archeologico. Dell’opera lui sarebbe stato il protagonista; io il semplice commentatore dei racconti che oralmente mi avrebbe confidato. Quello che avete tra le mani è il risultato di quell’incontro casuale, un lavoro semplice e al tempo stesso importante, sobrio ma essenziale. Alcuni capitoli sono scritti in prima persona, come se il protagonista descrivesse l’emozione e la sensazione del ritrovamento; altri in terza persona, con un commentatore esterno ai fatti che racconta ed esamina i risultati della ricerca.
     Non troverete nulla di scientifico, né considerazioni rigorosamente testate; ciò non rientra nelle possibilità di chi scrive né nelle intenzioni di chi ha camminato per il gusto di scoprire. Solamente la semplice testimonianza dei fatti, corredata da considerazioni circa l’interpretazione dei segni. Il tutto animato da una serie di leggende e racconti popolari legati ai luoghi del ritrovamento ancor oggi evocati dagli abitanti delle località citate. Ne scaturisce un’opera che ci auguriamo sia di piacevole lettura, in grado di non annoiare il lettore, ma guidarlo con semplice, genuina verve letteraria attraverso un percorso che, partendo dalla preistoria, rende attuali riti e concetti che credevamo perduti e invece riscopriamo attuali più che mai.
     Un doveroso ringraziamento al pittore Ugo Pavesi per aver dipinto in esclusiva la copertina del libro, e ad Ida Falda per avermi sopportato durante le numerose incursioni in casa sua nella fase preparatoria del testo quando raccolsi le testimonianze orali del marito, il più delle volte in compagnia di mia moglie Paola cui va il merito di aver scelto il titolo dell’opera e Roberto, l’amico comune di Casa dei Conti.
     Inoltre una nota di merito alla professoressa Paola Piana Agostinetti dell’università La Sapienza di Roma, all’archeologo Alberto De Giuli direttore del museo archeologico di Mergozzo, al Professor Gianfranco Bianchetti presidente del gruppo Villarte, a Renato Boschi presidente della sezione C.A.I. di Villadossola ed all’amico architetto Bonzani Giacomo per aver voluto onorare il lavoro di ricerca di Bruno con le note scritte a presentazione dell’opera. Se è vero che tutte le cose antiche assomigliano alle favole, sfogliando queste pagine vi perderete in un mondo incantato legato ad un passato che vorremmo ritrovare ai nostri giorni, e magari far corrispondere alla verità.

Pier Franco Midali