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Espressione tipica di quella particolare religiosità che caratterizza il tardo Medioevo, gli stendardi, dipinti in genere su tela o più raramente su tavola, precedevano e contraddistinguevano le confraternite durante le cerimonie religiose pubbliche, in particolare durante le processioni la cui funzione è sia denotare spazialmente il campo d'azione di Dio che si vuole adorare o di un santo che si vuole venerare mediante la visita nei luoghi significativi di una determinata comunità umana, sia rispondere al bisogno naturale di esternare insieme con gli altri i propri sentimenti di gioia o tristezza, le preoccupazioni, la fede. Lo stendardo svolge anche la funzione dell' "insegna" militare: indicare il gruppo di appartenenza, indicare il percorso che tutti insieme si deve seguire.
I confratelli li commissionavano defininendo la scelta dei colori di fondo (significativa e mai casuale), le immagini da riprodurre, lo stile e la ricchezza dei ricami. Terminata la funzione religiosa li riponevano in appositi armadi situati in cappelle riconosciute come luogo proprio della confraternita, o nelle sacrestie.
Anche gli stendardi fanno parte della cultura di un passato che l' "Associazione Giovan Pietro Vanni" non vuole lasciar cadere dimenticata. La chiesa di Viganella inoltre conserva uno dei rari stendardi del 1600 che dal punto di vista storico rappresenta una perla per la comunità. |
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